News dal mondo del travel: è nata una nuova agenzia?

Intermediazione o disintermediazione: questo è il problema.

Se è vero che i grandi aggregatori di hotel dove l’utente può effettuare prenotazioni dirette, sono una enorme risorsa per un albergo, è vero anche che le commissioni pesano sui bilanci. Qual è la soluzione che un esperto di marketing può dare a una struttura ricettiva? Attivare campagne pay per click su Google, proteggendo il suo brand. Si è proprio così: pagare per il nome del suo hotel.

Tuttavia, fino a qualche mese fa si pensava che attivando queste “semplici” campagne sul rinnovato Google Ads e registrando il marchio al registro delle Imprese, l’hotel potesse aggirare parte delle prenotazioni da OTA e METAMOTORI e vivere felice e contento. Ma è vero?

Di certo le campagne brand su Google Ads hanno tassi di conversione molto alti: se un utente ti sta cercando con il tuo nome, il suo interesse rispetto alla tua struttura è sicuramente alto.

Negli ultimi mesi Google sta però cambiando le carte in tavola: se prima gli unici “avversari” di un hotel erano OTA (come Booking.com ed Expedia) e Metamotori (come Tripadvisor e Trivago), oggi Google ci mette lo zampino. Come?